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225. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 febbraio 23 Milano.

Francesco Sforza conferma a Giovanni da Tolentino, luogotenente di Cremona, di aver avuto da Francesco Squasso, suo cancelliere, tutte le informazioni circa il "trattato" (accordo) di Soncino, oltre alla notizia della cattura di Antonio Cavallo e all' ordine dato ad Angelo Lombardo di arrestare colui che tiene le chiavi della Porta di San Martino. Il duca lo informa di aver comandato al podestà di Cremona che lo avvisi, qualora Antonio Cavallo non risultasse colpevole, per poter prendere provvedimenti contro il delatore, ragione per cui vuole che sia trattenuto fino a quando tutto sarà chiarito. Risultando, all'opposto, vera l'imputazione, vuole che l'amico sia rimpatriato, raccomandandogli di trattenersi un po' per dare notizie di quanto avviene di là. Dispone, poi, che venga pagato "colui che "ha dato l'aviso".

[ 58v] Domino Iohanni de Tholentino, locuntenenti Cremone.
Per Francesco Squasso, vostro cancellero, havimo inteso el progresso del tractato da Sonzino et tucte le particularità et pratiche. Et deinde subsequenter la presa de Antonio Cavallo et l'ordine dato ad Angelo Lombardo de pigliare quello che tene le chiave de porta San Martino, dele quale tucte cose remanimo ben contenti et satisfacti et ve ne comendiamo. Et havimo scripto al nostro podestà lì che, trovandose in defecto dicto Antonio Cavallo, gli facia rasione, comdemnandolo et absolvendolo segondo el suo merito, et similiter tucti li colpevili et complici del tractato. Et quando non se trovasse vera la imputatione, vorimo esserne advisati per sapere como tractare lo acusatore. Et per questo volimo che vuy lo faciati retenere fin a tanto che sia chiarita la cosa cum verità, et trovandose vera la imputatione, volimo et chiarimo fin a mò che l'amico sia et puramente se reputi rebandito et a suo piacere possa repatriare, facendolo chiarire de ciò. Ma che più caro haverimo che anchora per uno tempo stia de là per nostro bene per advisarce dele cose accaderanno, certificandolo che quanto più starà de là per darci advisi, tanto più aquistarà della gratia nostra. Quello che ha dato l'aviso, volimo habia li cento ducati et gli siano dati di quilli ducento debbe havere havuto quello dele chiave. Et quando quilli manchasseno, habia tanti deli beni delli tradictori se trovaranno colpevili. Et per questo volimo sia retenuto lo accusatore usque ad cognitionem cause, come havimo dicto. Circha l'altre cose (a), havimo chiarita la mente nostra a dicto Francesco, al qual dariti in referendis quella credenza et pieneza de fede che faresti ad nuy proprii. Data Mediolani, xxiii februarii 1452.
Cichus.

(a) Segue labi depennato.