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231. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 febbraio 28 Milano.

Francesco Sforza vuole che Giovanni da Tolentino induca coloro che devono cedere delle case ai massari dell'ospedale a fare tale cessione con il dovuto contraccambio. Faccia un crida per cui coloro che hanno beni mobili o immobili pertinenti agli ospedali li notifichino ai menzionati massari, pena cinquanta ducati in caso di omissione di tale denuncia. Intervenga con Gabrino di Allegri perchè non impedisca l'unione di detti ospedali.

[ 60r] Domino Iohanni de Tholentino.
Non sapemo come habiati facto cum quilli recusavano de dare quelle cose sonno necessarie per la fabricatione del novo hospitale se vole hedificare in quella nostra cità, de che, respondendo ad una vostra, ve havimo per un'altra scripto. Pertanto de novo per questa ve dicimo, stringimo et carichamo che, non havendo vuy alla recevuta de questa facto consignare quelle case alli massari del hospitale, debiati immediati, havuti de nanzi ad vuy quilli de chi sonno queste case et confortarli, (s)trengerli e comandarli per modo che senza più replicatione et contraditione, daghino et consingnino alli massari delli hospidali tucte quelle case sonno necessarie per la fabricatione de dicto hospitale, dandogli dicti (a) massari pretio o contracambio equivalente, perché ne pareria molto dishonesto et malfacto che, ad petitione de tre case, se debia guastare tanta divina opera, como sarà questa. Item vogliamo faciati fare una crida che tucti coloro che havesseno beni mobili o inmobili overo strupture pertinente ad quelli hospitali che sonno venuti insieme o ad veruno de quilli particulariter, et cussì chi sapesse dove fosse de dicti beni che infino ad dì xxv dal dì dela crida, tucte l'habiano notificate alli dicti massari sub pena de ducati L da fir applicati alla Camera nostra per cadauno che faria el contrario. Item perché intendiamo che Gabrino di Alegri non acquiesce alla sententia data per lo commandatore de Sancto Antonio circa la unione de dicti hospitali, havendo già luy per publico instrumento ceduto alle sue rasone del patronazo, volimo debiati provedere che, essendo una volta stato contento el dicto Gabrino, como è dicto faciati, gli metta fine et più non impedisca questa unione, quale deliberamo per ogni modo habia loco. Mediolani, die xxviii februarii 1452.
Zanetus.
Cichus.

(a) Segue hospidali depennato.