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237. Francesco Sforza al luogotenente di Cremona 1452 febbraio 29 Milano.

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Cremona accontenti Taddeo Del Albergo che chiede il rilascio della sua casa, occupata da un anno dalla vedova di Betuzo senza alcun pagamento di canone. Dice, poi, al luogotenente di dare a Taddeo due o tre ducati perchè deve sbrigare altrove alcune faccende ducali.

Locuntenenti Cremone.
Se grava Thadio dal Albego, nostro citadino cremonese, che, già uno anno, la moglie che fo del signore Betuzo, gli ha tenuta una sua stantia occupata senza veruno premio et cum suo grande incomodo. Et proinde r(e)chiede che sia mò restituita la casa ad luy, et ritrovatane un'altra alla dicta moglie de condam signore Betuzo. La quale richesta ne pare contenire honestate et raxoneveleza assay, et cussì volimo che vuy gli provediati omninamente per relevare la cagione dela graveza de dicto Thadio. Ceterum, perché Iacomo del Albergo, presente portatore, haverà ad andare per alcune nostre facende, como intendiriti da luy, volimo a che bisognandoli qualche cosa, gli faciati dare fina in duy o tri ducati et ve li faremo restituire. Data Mediolani, die xxviiii februarii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) volimo ripetuto.