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259. Francesco Sforza al podestà e agli uomini di Soresina (1452 marzo 5 Milano).

Francesco Sforza ordina al podestà e agli uomini di Soresina di impossessarsi della roba di Giovanni da Vicenza, uomo d'arme ducale, li alloggiato, in modo di potere arrivare alla somma di otto lire, cifra del debito che egli ha con un oste di Milano. Consegnino, poi, il tutto al cancelliere ducale Andrea da Foligno, incaricato della soluzione di detto caso.

Potestati et hominibus Sorecine.
Perché Iohanne da Vicenza, nostro homo d'arme, allogiato lì se trova debitore ad uno hostero de questa nostra cità de Mediolano de circha ben octo libre et più de certa expesa haveva facto luy cum alcuni altri compagni nella dicta hostaria, che per la rata sua gli tocha ad paghare la quantità predicta. Pertanto, recevuta questa, tenerite modo de havere tanta robba dela sua che ascenda ala summa dele octo libre predicte et mandarle qui per le mani de ser Andrea da Foligni, nostro cancellero, quale ha questa faccenda ale mani. Et questo non manchi. Data ut supra.