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272. Francesco Sforza alla vedova di Betuzo [1452 marzo 7 Milano].

Francesco Sforza scrive alla moglie del defunto Betuzo che non deva lasciare la casa ove abita e, quand'anche vi fosse costretta, non la lasci se non quando le sarà data una nuova abitazione. L'assicura che per qualche mese potrà ancora godere dell'orto che, le ricorda, "pertene al castello".

Uxori quondam Betuzii.
Inteso quanto ne scriviti per vostre lettere, ve respondemo, et primo, alla parte della casa che nostra intentione è che non usiati della casa, et pur quando ve sia necessario usirne, inanti ne usiati, ve sia proveduto de un'altra: et cussì per l'alligate scrivimo ad misser Iohanne da Tholentino. Alla parte de l'orto, scrivimo al castellano del nostro castello che ve lassano esso orto per alcuni mesi; volimo bene che sapiati che esso orto partene al castello, et cussì bisognarà che retorna ad esso. Data ut supra.
Marchus.
Iohannes.