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278. Francesco Sforza al percettore di Sant'Antonio di Cremona 1452 marzo 9 Milano.

Francesco Sforza esprime al percettore di Sant'Antonio di Cremona la sua sorpresa per non aver dato a Troyolo de Duyono trentacinque ducati d'oro del resto del debito che egli ha con il duca, il quale gli ricorda che non gli può condonare alcunchè dei seicento ducati dovutigli.

Domino preceptori Sancti Antonii civitatis Cremone.
Havimo assignato ad Troyolo de Duyono, nostro famiglio, ducati trentacinque d'oro sopra el resto del debito haveti cum nuy, li quali, secondo ce ha referto Francesco Malecta ad cuy dedimo questa commissione, vuy non haveti voluto pagare, del che molto ne maravigliamo, perché, come doveti havere inteso, nuy non possiamo farvi lassà alcuna deli dicti seycento ducati. Pertanto, di novo vi confortiamo et carichamo che, subito vedute le presente, debiati numerare al dicto Troylo li dicti ducati xxxv, et circha ciò non fare più dificultà né exceptione alcuna per quanto desiderati il bene nostro, perché questo è facta che molto importa. Lo resto, ad compimento deli dicti ducati sexcento, respondereti ad Antonio Trecho, nostro thexaurero lì. Data Mediolani, die viiii martii 1452.
Christoforus de Cambiago.
Iohannes.