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285. Francesco Sforza a Enrico Matto 1452 marzo 9 Milano.

Francesco Sforza impone a Enrico Matto, alloggiato a Soresina, di restituire a Camusso il ronzino che gli ha preso mentr'egli si portava dal duca.

[ 73v] Henricho Matto in Soresina logiato.
Dilecte noster, Lodovico de Napole, nostro familio, è venuto da nuy, et cum luy asieme è venuto etiamdio Camusso el quale molto se agrava che, essendo luy vinuto dal canto nostro cum uno ronzino, et tu gli l'ha tolto, del che molto ne maravigliamo et dolimo de ti. Per la qual cosa te comandiamo, per quanto tu hay cara la gratia nostra, che, per la qual cosa, te comandiamo per quanto hay cara la gratia nostra (a) che subito tu restituischi el ronzino al dicto Camusso lassandolo in sua libertà, et da mò inanzi guardate da fare simele,(b) che oltra modo ne despiace, et guarda che più non habiamo casone de scriverte de questo. Data Mediolani, die viiii martii 1452.
Signata Iacobus.
Cichus

(a) Così in A
(b) Segue atto depennato.