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297. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 marzo 17 Milano.

Francesco Sforza scrive al podestà di Cremona che intendeva giustiziare Giovanni Cogrosso da Fiorenzuola, ma poi, "altamente recommendato" di fargli grazia ha deciso di commutargli la vita con una multa di millecinquecento ducati d'oro da versarsi alla Camera ducale. Liberato in seguito dalla prigione, dopo aver dato idonea garanzia, alloggerà in luogo determinatogli fino a quando il duca vorrà. Vuole che il podestà gli faccia sapere la volontà di Cogrosso, in modo che il duca sappia come deve disporre.

[ 77r] Potestati nostro Cremone.
Siando nuy confortati dali nostri consigli et da pui altri de verso Piacenza, vogliamo far fare raxone ad Iohanne Co Grosso da Firenzola, quale vuy havete nele mani per lo excesso ha commesso, como iustamente possono fare tanto per punitione ad suo fallo, quanto che per dare exemplo ad altri, erevamo quodammodo inducti che raxone havesse locho, ma de poy, essendoce il dicto Iohanne Co Grosso stato altamente recomandato per volere usare munificientia et gratia verso de luy, semo contenti perdonarli la vita. Et perché non ne vada tucto impunito, et che altri non prendesse confidencia, socto questo colore, incorrere may in alcuno excesso, gli perdonamo cum questa conditione che paghi ala nostra Camera milecinquecento ducati d'oro al presente, senz'additione alcuna, sichè resti in presone per alcuni dì, et de poy, socto sicurtà idonee, vada et stia dove per nuy li serà ordinato per fine ad nostro beneplacito. Il perché vederite de intendere la volontà et parere suo, et avisatecene subito, adciò sappiamo como ce debbiamo governare in questa faccenda. Data Mediolani, xvii martii 1452.
Andreas Fulgineus.