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303. Francesco Sforza ai provvisionati a Pizzighettone 1452 marzo 18 Milano.

Francesco Sforza ammonisce i provvisionati sistemati a Pizzighettone che se intende ancora lamentele dal podestà di Castelleone che gli rubano del fieno e minacciano il suo fattore, il primo che sbaglierà, verrà spedito per sei mesi in galera e pagherà ogni danno commesso.

Provisionatis nostris in Pizleone existentibus.
El nostro potestà de Castellione per sue lettere ne ha facto nove lamenta che gli siti novamente andati ad torgli del suo feno et più ad menazare el suo (a) factore, che li brusariti le casine, et cetera, licet che altre volte siati stati admoniti per nostra parte ad non fargli molestia nè damno alchuno nelle cose sue, la qual cosa certamente ne è molestissima, et deliberamo omnino non patirla più. Et perhò vi dicimo cussì che debiati contenervi et arestare de fare più simili damni né manchamenti, et che ve debiati deportarvi humanamente et costumatamente, altramente, sentendo nuy lamenta di vuy, ve certificamo ch'el primo haverà falito, quello farimo destinire et non relaxarlo fra sey mesi, et lo farimo pagare ogni damno che si trovarà essere commisso. Et questo ve sarrà documento de nuy fare cosa che stia male. Data ut supra.
Bonifatius.
Cichus.

(a) Segue patrone depennato.