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305. Francesco Sforza ai castellani della rocca e al podestà di Pizzighettone [1452 marzo 18 Milano]

Francesco Sforza vuole che i castellani della rocca e il podestà di Pizzighettone convochino i provvisionati e il cancelliere di Resecato e li avverta a non commettere altri inconvenienti al pari di quelli causati al podestà di Castelleone, assicurandoli dei guai ai quali andranno incontro.

Fidelibus et prudentibus viris castellanis arcis nostre et potestati terre nostre Pizleonis dilectis nostris.
El nostro potestate da Castelliono ne ha novamente per sue lettere facto lamenta che quilli nostri provisionati stantianti là li sonno de novo retornati ad damnificarlo et torli el suo feno contra ongni nostra dispositione et volontà, quali erano per nostra parte admoniti et commandati che non li facesseno damno, et apresso a questo il cancellero del Resechato ha usato molte deshoneste parole contra el factore d'esso potestate, della qual cosa molto se ne dolimo. E perché delliberamo de non patire simele inconvenientie né manchamente vogliamo che, havuti da vuy li dicti provisionati et cancellero, li debiati admonire ad non commettere più simili excessi né damni alcuni, del che, se non se retraranno, certificatili che el primo che trovarimo habia falito, quillo faremo mettere im presone et non lo lassaremo dellì sey mesi. Data ut supra.
Bonifatius.
Cichus.