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310. Francesco Sforza a Tristano Sforza 1452 marzo 21 Milano.

Francesco Sforza comunica al figlio Tristano che Enrico Matto se n'è fuggito. Siccome nel passato inverno ha dato "segurtà de non partirse", gli ordina di prendere i garanti e di non rilasciarli fino a quando non avranno pagato tutto quello che detto Enrico ha avuto dal duca. Di tutto lo informi.

[ 80r] Magnifico filio nostro dilecto domino T(r)istano Vicecomiti armorum, et cetera.
Tristano, semo informati che Henrigo Matto se è fuzito et andato dal canto dellà, et, come tu say, luy decte, questa vernata, idonea sigurtà de non partirse et de servire fidelmente. Pertanto volimo che, recevuta questa, faci constrengere quilli lì sono in sigurtà et che non siano relaxati per fino che non haveranno pagato integramente tucto quanto el dicto Henrico Matto ha havuto da nuy, advisandote che le dicte sigurtà promisero che, quando Henrigo predicto se partisse, pagariano certa quantità de dinari, et cussì sonno obligati. Siché usaray in ciò bona dillig(ient)ia che paghino quanto hanno promesso, et advisane subito come haveray facto et in che loco sonno quelle sigurtà et de quanto bisongna circha ciò particularmente. Data Mediolani, xxi martii 1452.
Iohannes Marchus
Iohannes.