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322. Francesco Sforza a Santina Attendoli 1452 marzo 24 Milano.

Francesco Sforza scrive a Santina Attendoli di aver ordinato ai castellani di Cremona di non infastidirla oltre, avendo lei pagato l'affitto dell'orto. L'assicura di aver scritto cortesemente a Buzacaro da Sommo per il matrimonio della figlia con il di lei figlio Leone. E' pure intervenuto presso Giovanni da Tolentino perchè lei possa rimanere nella casa ove attualmente si trova finchè Giovanni non le farà avere un'altra abitazione.

[ 83r] Nobili carissime nostre Santine de Actendolis.
Respondendo a tre vostre, quanto alla parte de l'orto, nuy dicimo che non ve volimo fare iniuria alchuna, et perhò scrivimo per l'alligata alli castellani nostri de Cremona che, pagando vuy ficto dello dicto orto como diciti, non vi debiano dare impazo alcuno, in quanto che non [pagasse], bisongna habiati patientia. A Buzacharo da Sommo scrivimo per l'alligata in bona forma circha el facto del matrimonio de sua figliola cum Lione, vostro figliolo. A misse(re) Iohanne da Tholentino havimo commisso che ve debia provedere de una casa idonea, interim posseti remanere in quella finchè sarrà venuti lì et haverà facto provisione d'essa casa. Data Mediolani, die xxiiii martii 1452.
Irius.
Iohannes.