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335. Francesco Sforza ai deputati alla costruzione dell'ospedale generale di Cremona 1452 marzo 27 Milano

Francesco Sforza si dice sorpreso del comportamento usato verso frate Antonio da Lodi, ministro dell'ospedale di Cade, dai deputati alla costruzione dell'ospedale generale di Cremona che hanno sfrattato detto frate senza dargli alcun aiuto per la sua sussistenza. Il duca ricorda loro che l'edificio che stanno erigendo è mirato anche "ad sustentatione de poveri" e gli pare poco producente che chi ha "bonificato l'hospitale" più degli altri abbia simile trattamento.

[ 85v] Deputatis ad constructionem generalis hospitalis in civitate nostra Cremone.
È stato da nuy frate Antonio da Lode, ministro de l'hospitale della Cade de quella nostra cità, il quale molto se grava che l'habiati butato fuora de casa et toltoli la robba sua, non considerando vuy cum quanta sollicitudine, faticha et affanno ha bonificato dicto hospitale et rehedificato le case, et più se grava che gli negate dare el vivere. La qual cosa, se cussì è, certo ne pare assay inconveniente et inhumana cosa, che costuy chi ha portato pondus diei et estus, debba essere cazato et negatoli el vivere, perché sono pur hedificati simili hospitali ad sustentatione de poveri. Pertanto volimo che gli faciati restituire le cose sue proprie et ulterius gli faciati dare vita, como è raxonevele et piutosto a questo che ha bonificato l'hospidale che a l'altri, havendoli tale consideratione che sia exemplo ad altri de ben fare. Data Mediolani, xxvii martii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.