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340. Francesco Sforza a Giovanni Caymi, commissario di Pizzighettone 1452 marzo 30 Milano.

Francesco Sforza scrive a Giovanni Caymi, commissario di Pizzighettone che l'uomo d'arme ducale Antonello della Rocca si dice creditore di Pietro Lombardo e di Tommasino da Meledo e afferma che Michele da Pizzighettone ha della roba del predetto Pietro, dalla quale Antonello vorrebbe attingere per la soddisfazione del suo credito. Constatato il credito, faccia in modo che Antonello sia accontentato.

[ 86v] Nobili viro Iohanni Caymo, commissario nostro Pizleonis.
Se pretende el strenuo Antonello della Rocha, nostro homo d'arme, creditore de Petro Lombardo et Thomaxino de Maledo, de quanto vederay per lo introcluso scripto, et alegando esso Antonello che Iohanne Michele da Pizghitono ha della robba de dicto Petro et domanda che la facciamo dare in restauro del suo credito, per la qual cosa volimo et te commettimo che de ciò tu te debbi informare se cussì è, et essendo cusì, faray dare tanta della robba depositata in casa de dicto Iohanne Michele al dicto Antonello che sia satisfacto como è rasionevele. Data Mediolani, die xxx martii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.