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360. Francesco Sforza a Tristano Sforza 1452 aprile 5 Milano.

Francesco Sforza comanda al figlio Tristano di far restituire da Schiavetto, suo famiglio e già tale di Achille Corso, il cavallo, i denari e le altre cose che (a quanto gli scrive Gentile da Leonessa) egli, nella campagna di Calce, rubò al famiglio del bresciano Piero da Brignano mandato da Guido Rongone. Se non farà quanto intimatogli, Tristano pagherà tutto di tasca sua.

Magnifico filio nostro carissimo Tristano Sfortie Vicecomiti.
Tristano, Gentil de Lionissa ne ha scripto che in questi dì, mandando Piero da Brignano, citadino de Bressa, uno suo famiglio ad Guido Rongone, in la campagna de Calce fo asaltato et toltoli el cavallo, dinari et altre cose da uno che pare sia tuo famiglio, overo compangno, chiamato Schiavetto, che altra volta fo famiglio de Achille Corso, del che havimo havuto grandissimo (a) despiacere. Pertanto volimo, se hay cara la gratia nostra et se disider(i) far cosa che grata ne sia, havuta questa, senza alcuna exceptione tu faci restituire el dicto cavallo et ogni cosa integramente, che non gli manchi uno pontal de strenga, prima ch'el se parta de lì da ti, et che non habia casone de retornargli più, perché sapimo del certo che queste cose sonno state conducte dentro da Sonzino, advisandoti che, se tu non le faray restituire, ne sarrà molestissimo et ultra ciò, ad questo tale che ha perduta la robba sua (b) glila farimo pagare a dinari contanti ad tue spese. Siché advisane subito como haveray facto. Data Mediolani, die v aprilis 1452.
Persantus.
Iohannes.

(a) Segue del che h depennato.
(b) Segue lo depennato.