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365. Francesco Sforza al podestà di Castelleone 1452 aprile 5 Milano.

Francesco Sforza scrive al podestà di Castelleone che, accertatosi essere Angelo da Lugo, uomo d'arme ducale, reale creditore di Penato di dodici ducati d'oro per "cavalli tolti", faccia in modo che egli sia soddisfatto.

[ 94r] Prudenti viro dilecto nostro potestati Castri Leonis.
Angelo da Lugo, nostro homo d'arme seu famiglio, ne dice che resta havere da Penato, per cavalli tolti (a), ducati dodece d'oro. El qual Penato, per non pagare dicti dinari, è vinuto ad stare lì. Pertanto vogliamo, constando ad ti che dicto Angelo sia creditore del dicto Penato per dicti dinari, debie constrengere dicto Penato ad dare et satisfare tucto quello che resta debitore (b) de esso Angelo per modo consequischa el suo, como è debito et iusto, et che non habia casone retornare più ad noy per questa facenda. Data Mediolani, die vi aprilis 1452.
Zaninus.
Iohannes.

(a) Segue cavalli depennato.
(b) debitore corretto su creditore.