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373. Francesco Sforza ad Angelo de Caposiilvis 1452 aprile 10 Milano.

Francesco Sforza esprime ad Angelo de Caposiilvis la sua meraviglia che il referendario di Cremona abbia tassati per il frumento tutti quelli di San Giovanni in Croce e di altri del Cremonese, quando possono essere tassati non "in comuni", ma solo "in specialità", cioè solo "quilli fossero habili et potenti iuxta le loro facultà".

Strenuo familiari nostro dilecto Angelo de Caposilvis.
Angelo, havemo recevuta la tua lettera et inteso quello ne scrive delli homini de San Iohanni in Croxe sonno stati da ti per caxion del furmento glie ha tassato el referendario de Cremona, et cetera. Te dicemo che ne maravigliamo de questo, perchè nostra intentione non é che ad quilli de San Iohanni in Croxe nè delli altri lochi del Cremonese in communi sia posto 96r taglia alcuna de quisti furmenti, et cusì scrivimo al referendario de Cremona per modo che in comuni non gravarà quilli homini. Siamo ben contenti che, essendoli in specialità qualche persona habile, se gli possa rechiedere qualche quantità de formento secondo la loro possibilità, ma non volemo che in comuni sia facto tassa ad terra alcuna. Scrivimo anche al referendario, quale haverà advertentia et reguardo a quilli de San Iohanni in Croce per lo formento hanno messo in la rocha. Sichè te porrai intendere col referendario, ma, como havemo dicto, siamo contenti et volemo che se possano tassare quilli fossero habili et potenti iuxta la loro facultà, et cusì tu li lassa tassare, perché alloro se darà el modo del pagamento, quale se darà alli altri, et cusì ne porrai chiarire quilli da San Iohanni in Croxe et li altri venissero da ti. Mediolani, die x aprilis 1452.
Zannectus.
Andreas.