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380. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 aprile 14 Milano.

Francesco Sforza vuole che Giovanni da Tolentino, luogotenente di Cremona, convochi davanti a sè i dazieri del sale della città dei quali si lamenta il marchese di Mantova per essere da loro trattato peggio che in altre città. Faccia loro comprendere che il duca vuole che il marchese venga, anche in questo caso, trattato "reverentemente"

Domino Iohanni de Tholentino, locumtenenti nostro Cremone.
Nonobstante che altre volte habiamo scripto et facto dire alli datieri de quella nostra cità che nela conducta de certo sale, quale fa condurre lo illustre signor messer lo marchexe de Mantua, se vogliano portare humanamente et tractarlo bene, pur se grava el prelibato signor messer lo marchese che essi datieri da Cremona lo vogliono tractare pezo che anchora non ha facto li datieri de l'altre nostre citade, li quali li hanno usato cortisia assay. Pertanto volimo che habiati da vuy dicti datiari et li inducati cum bon modo et a tractarlo bene et reverentemente, dandolo ad vedere che ad nuy sarrà cosa gratissima, et che, non facendoli quella cortesia li hanno facti li datieri de l'altre nostre citade, serrà molto notato. Et demum tenete quello miglior modo che ve pare purchè se li facia cortisia, perché volimo omnino, et in questo et in ogni altra cosa, ch'el conoscha nostro perfecto amore verso la sua signoria. Mediolani, die xiii apriliis 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.