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386. Francesco Sforza al priore del monastero degli Eremitani di Cremona (1452 aprile 15 Milano)

Francesco Sforza scrive al priore del monastero degli Eremitani di Cremona di aderire alla volontà di Bertolino da Grumello che desidera avere presso di sé il figlio Cristoforo per uno o due giorni per saggiare se la decisione del figlio di farsi frate è vera vocazione, nel qual caso lo lascerebbe ritornare nel monastero e se ne starebbe "tacito, contento et patiente"

Venerabili et religioso viro domino priori monasterii heremitarum Cremone.(a)
Per compiacere a Bartholino da Grumello, quale se retrova non ben contento che Christoforo, suo figliolo, sia intrato in quello monastero, maxime presuponendo luy che li sia intrato simplicimente et deviato et non cum bona devotione, aciò che may non se possa agravare di tal cosa, confortiamo la vostra (b) reverentia che gli piacia confortare et dare licentia al dicto Christoforo ch'el possa andare ad stare ad casa del dicto suo patre per uno dì o per duy, rendendovi certo che se pur esso delibera firmamente de retornare al dicto monastero, dicto suo patre ne remarà tacito, contento et patiente. Et facendo questo, receverimo da vuy piacere assay. Data ut supra.
Ser Boniffatius.
Cichus.

(a) In A Cremonone.
(b) Segue la depennato.