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39. Francesco Sforza ad Angelo de Caposilvis 1452 gennaio 8 Lodi.

Francesco Sforza esprime ad Angelo de Caposilvis la sua indignazione per il fatto che il castellano della valle Mussola non abbia, neppure la seconda volta, voluto consegnare la rocca a Maccarono. Vuole che questi vi ritorni per la terza volta accompagnato dal referendario di Parma, che darà al castellano i denari dovutigli e poi farà consegnare la rocca a Maccarono.

[ 10v] Angelo de Caposilvis.
Havemo recevuto la tua lettera et inteso quello ne scrivi de Macharono, quale è ritornato là in valle de Muzola cum la nostra seconda lettera et quello castellano non l'ha voluto receptare nè consignarli la rocha, de che ne siamo grandemente maravigliati et non poriamo scriverti quanto dispiacere habiamo havuto de questo acto ha facto questo tristo, ma te promettimo se ne trovarà malcontento. Tamen non volimo se staghi per questo, et deliberamo per ogni modo che Macharono torni là questa terza volta et, adciò non habia andare indarno, te advisamo che nuy scrivimo al nostro referendario de Parma che lui im persona vadi cum Macharono dal dicto castellano de Valle Muzola et che porti li dinari per contentare dicto castellano de quello deve havere, et poi, como sia pagato, fazi consegnare la rocha ad Macharono, et cussi scrivimo ad Macharono debia retornargli. Pertanto volimo mandi a la alligata al dicto Macherone dove el si trova, et tu anchora scrivegli confortandolo et strengendolo quanto saperai che ad ogni modo gli torni un'altra volta, ma che vada prima dal referendario de Parma cum l'alligata, il quale, como havimo dicto, anderà cum luy et gli farrà consignare la rocha. Et perchè forsi Macharono se faria difficili ad dovergli ritornare, te charicamo lo conforti cum ogni dilligentia et cum quello miglior modo te parerà che ad ogni modo gli torni quest'altra volta, perchè de certo non gli haverà ad andare più inanzi nì indreto. Data Laude, die viii ianuarii 1452.
Cichus.

(a) mandi in interlinea.