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396. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 aprile 17 Milano.

Francesco Sforza scrive al genero e consigliere ducale Giovanni da Tolentino, luogotenente di Cremona di aver preso atto dei movimenti che si fanno in terra venenziana e di segnalargli ogni altro evento di là. Quanto a Mazaferata vuole che venga preso e bene indagato e con gli altri che hanno sbagliato e istigato a sbagliare sia castigato e perchè tutti vengano imprigionati scrive (anche se non ve ne sarebbe di bisogno) ai castellani di Cremona che prendano detto Mazaferata. Per la richiesta di lavoranti a Marcaria, fatta dal marchese di Mantova si attenga a quanto scrittogli in precedenti lettere. Vuole, infine che le cinquecento moggia di frumento che mancano alle milecinquecento siano in qualche modo subito trovate

[ 104v] Magnifico militi genero et consiliario nostro domino Iohanni de Tholentino, locumtenenti nostro Cremone.
Havimo recevute due vostre lettere de data xv del presente et inteso quanto per quelle scriviti. Respondimo che delli advisi ne haveti dati restano adviati, et cussì ve sforzati de intendere li movimenti se fanno de là, et cetera, et de tucti ne tegnati advisati. Al facto de Mazaferata dicimo che lo debiati pigliare et axaminarlo molto bene, et che luy et li altri che habiano errato et che lo volessero errare, li debiati molto bene castigare, et adciò lo possiati fare sostenere, scrivimo alli castellani del castello de Cremona che vogliano acceptare dicto Mazaferata et che ne fazano quello gli direti vuy, quantunqua non bisognasse dicta lettera, perché ha in commissione de fare quello rechiedete. Al facto de quanto ve scrive lo illustre signor marchexe per lo facto delli lavorenti domanda per fare lavorare ad Marcharia et cetera, dicemo che nuy, per altre nostre, ve havimo scripto quanto sopra ciò acchade, come per quelle haverite inteso, et cussì anchora per questa dicimo come per altre havimo scripto. Ex civitate nostra Mediolani, xvii aprilis 1452.
Post datam. Vogliati dare forma, o cum li deputati, o per qualunqu'altra via vi pare, che lo resto della summa delle ii milia moza de frumento, quale è moza v cento sia tassato et posto in forma che se habia de presente insieme cum le altre mille et v cento moza, perché ne pare saria bene, possendose dare altra forma, ad havere le dicte moza v cento de frumento che per via delli citadini che se pigliasse qualche altra via et cellere et expedita. Et circha ad ciò vogliati usare ogni dilligentia et instantia sichè, per qualunqua via meglio vi pare, dicto resto de frumento se habia de presente et non falli. Data Mediolani, xvi aprilis 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.