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400. Francesco Sforza al podestà di Pescarolo 1452 aprile 18 Milano.

Francesco Sforza a si compiace con il podestà di Pescarolo per la sua diligenza nell'impedire che si portino vettovaglie oltre l'Oglio. Vuole che punisca tranquillamente i due asinari che, per conto di Cortese da Cremona, portavano vettovaglie a un milino sull'Oglio. Non abbia nessuna paura nel fare ciò: avrà sempre l'appoggio del duca.

[ 105v] Potestati Piscaroli.
Respondendo alla tua lettera, quale habiamo perfectamente intesa, circha alla cura che hay ad non lassare passare le victualie a Oglio, te ne comendiamo et fay cosa che molto ne piace. Et perché dice havere pigliato duy asinari, quali conduceano delle dicte victualia ad uno mulino sopra Oglio ad instantia de uno Iacomo Cortexe da Cremona, te dicimo che debbi punire li dicti asinari secondo li ordini nostri, non guardando in faza ad homo del mondo, né temere che sii mal dicto, perché, facendo tu bene et facendo tu servare li ordini nostri, pocho haveray ad dubitare. Imo te asecuraremo che te adiutaremo et darimote favore per modo che poderay fare l'offitio contra essi froxatori. Data Mediolani, die xviii aprilis 1452.
Bonifatius.
Cichus.