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408. Francesco Sforza a Giovanni Caimo 1452 aprile 20 Milano.

Francesco Sforza vuole che Giovanni Caimo, cancelliere e commissario ducale a Pizzighettone, faccia avere per lire quattro la "panzera" impegnata per detta cifra a un prete di Castione, anche se il prete, a sua volta, l'ha impegnata per otto lire.

Nobili viro Iohanni Caimo, cancellario et commissario nostro Pizleonis.
N'è significato el strenuo Paulo da Pixa, nostro homo d'arme, che havendo per suoy bisongni impignato una sua panzera ad uno prete da Castione per libre iiii imperiali et volendola mò rescotere, trova che dicto prete l'ha impignata lì a Pizighitone a Bassino Lissa per libre octo imperiali. Rechedendone dicto Paulo che, facendo fede et testimonianza che cussì sia, che luy non la impignasse per più de libre iiii, gli la faciamo restituire, pagando luy le libre quatro, sichè, parendone honesto quanto luy ne rechiede, volimo et te commettimo, se cussì trovaray como luy dice, che tu gli faci restituire la sua panzera per libre quatro. Data Mediolani, die xx aprilis 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.
Duplicata die xxi.