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424. Francesco Sforza a Giovanni Caymo (1452 aprile 22 Milano)

Francesco Sforza ordina a Giovanni Caymo di sistemare tutti i forni che sono dentro il rivellino e similmente faccia per i locali e i posti per fare pane, pulendo e forni e tuttti gli ambienti. Arrivando lì il marchese di Mantova, non vuole che si affanni ad accompagnarlo, ma se ne resti lì a badare che, senza perdita di tempo, a cominciare dalla mattina seguente, si faccia quanto s'ha da fare.

Iohanni Caymo, commissario Pizleonis.
Volimo che, recevuta questa, fazi ordinare et aconzare tucti li forni che sono dentro de revellino, et cusì similiter le camare et loghi de fare el pane et fa spazare et netezare dicti furni et camere, et bisognando aconzarsi, fa che siano aconzi in modo dicti furni et camere se possano usare bisognando. Et questo vogli fare senza alcuna dilatione, et, vignando de qua lo illustre signor marchexe, non volimo te parti de lì per accompagnarlo in qua, ma volimo resti lì ad solicitare quanto sarrà da fare et quanto te sarà scripto et ordinato, et non vogli perdere uno atimo de tempo ad quanto hay a fare, adciò non manchi cosa alcuna. Et vogli domatina ad comenzare et che siano aconzi dicti furni et camere fra tri dì, perché bisognarà fare fare el pane. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.