Registro n. 7 precedente | 430 di 2129 | successivo

430. Francesco Sforza a Simone da Spoleto 1452 aprile 30 Milano.

Francesco Sforza si dice stupito della notizia datagli da Simone da Spoleto che, per procacciarsi del vino, gli uomini d'arme abbiano impegnate le loro armi quando avrebbero potuto impegnare "zornee et altre cose". Siccome la richiesta di vino è avvenuta di loro iniziativa, detti militari paghino di tasca loro.

Ser Simoni de Spoleto.
Inteso quanto ne scrive, te respondimo, et primo, alla parte de quilli homini d'armi hanno pingno l'arme per vino et cetera, dicimo non ne potiamo fare non ne maravigliamo grandemente de ti ad scriverne simele cose, et se hanno bisongno in burnirle et netarle dano in loco de quelli altri pingni non siano necesarie quanto l'arme, como è zornee et altre cose et togliano quelle che deveria ben bastare. Gli habiamo facto dare frumento et tasse, et nuy havimo intentione de satisfarli de quanto ha dato de comandamento nostro, et hora fare rendere i pengni, quali gli homini d'armi et i soldati hanno pingno loro da per loro, non seria altro che fare perdere el credito ad soldaty, che may per alcuno tempo havesse credito alcuno, né trovasseno niente ad impignare più, sichè non el volimo fare per niente. Delli advisi ne fay, dove vadano ad allogiare quelle gente dei Venetiani, hay facto bene et cussì te confortamo ad stare actento et advisarne spesso. Data Mediolani, die ultimo aprilis 1452.
Ser Fazinus.
Cichus.