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431. Francesco Sforza al podestà di Castelleone 1452 aprile 26 Milano.

Francesco Sforza comunica al podestà di Castelleone di aver preso atto di quello che ha scritto a Giacomo Antonio Marcello, provveditore di Crema, e della risposta avutane. Si dice d'accordo che alla liberazione dello sforzesco e del suo cavallo corrisponda il rilascio del cremasco imprigionato a richiesta di Rosso d'Anzò, al quale darà l'assicurazione di un intervento ducale perchè riabbia ogni sua cosa.

[ 113r] Potestati Castri Leonis.
Havimo recevuta la tua lettera cum la copia de quella che tu scrivisti ad misse(r) Iacomo Antonio Marcello, providitore de Cremma, et cussì, viduto ancora la resposta che luy te ha facto, restamo advisati del tucto, ad che, respondendote, dicimo che siamo contenti che tu te debii bene intendere cum lo dicto misser Iacomo Antonio Marcello, zoè che, liberando luy l'homo nostro et che gli restituischa lo cavallo, tu debii liberare et fare relaxare quello Cremasco, quale è stato destenuto ad petitione de Rosso d'Anzò, et circha questo diray al dicto Rosso che per adesso ello habia uno pocho de patientia, perché nuy presto provederimo per altra via, sichè luy serrà satisfacto della robba sua. Data Mediolani, die xxvi aprilis 1452.
Zaninus.
Cichus.