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494. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 maggio 10 Milano.

Francesco Sforza sollecita Giovanni da Tolentino a incontrarsi con i deputati alla sanità e provvedere che si prendano i provvedimenti necessari per fronteggiare il morbo. Dispone che gli infetti siano estromessi e ben lungi dalla città, che le loro case siano "inchiodate et serate che nissuno gli posesse pratrichare dentro"

[ 127v] Domino Iohanni de Tholentino.
Cum gran despiacere de core havimo inteso el damno et pezoramento ha facto et fa la peste ogni dì in quella nostra città, ma non mancho ne despiace che non intendiamo fino qui gli sia facto quella provisione se rechiederia. Como quello portamo ad quella cità quello amore et delitione (a) portamo ad cosa habiamo, tum etiam considerato quanto al stato nostro sia importantissimo che quella città se conservi sana per li nostri, quali haveranno ad pratichare lì, pertanto ne pare et volimo debiati essere cum quilli deputati et gli diciti ch'el nostro parere saria, et è, che tucti quelli sonno infecti e se infectassero fossero mandati fora della cità nel mezano, dove se gli poria fare actendere, et le case loro fossero inchiodate et serate che nissuno gli posesse pratichare dentro. Et cussì fati exequire, perché, stando li infecti nella cità, non pò essere che l'uno parente non vada ad vedere l'altro, et ad questo modo anderà ad pericolo de affocarsi tucta quella cità. Siché siati cum li deputati et fati che cussì se exequisca, persuadendogli et caricandoli che et per bene nostro et de loro proprii vogliano mettere ogni loro diligentia, studio et intellecto, ita che nedum se conservi quella città, ma se restituisca in pristina sanità, perché nissuna altra cosa poriamo sentire che più cordialmente ne fusse accepta che intendere el miglioramento di quella cità, la quale amamo cordialmente como nuy stessi et como l'anima nostra propria. Et non dubitiamo puncto che tenendose questo modo et facendogli quelle altre provisione se rechiedeno et fossero necessarie, mediante la divina clementia, in breve se extinguerà ogni infectione. Nuy scrivimo per l'alligata ad li presidenti sopra questo, quali faranno quanto gli direti et ordinareti. Mediolani, x maii 1452.
Zanetus.
Iohannes.

(a) Segue che depennato.