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497. Francesco Sforza ai provvisionati e ai fanti residenti in Pizzighettone 1452 maggio 12 Milano.

Francesco Sforza scrive ai provvisionati e ai fanti residenti in Pizzighettone che, data l'importanza del ponte sulle barche si accordino con Giovanni Caymo, locale commissario, per evitare che nessuno scapestrato riesca a rovinarlo. Occorre che otto di loro di notte e tre di giorno ne facciano attenta guardia.

Dilectis nostris omnibus provisionatis et peditibus nostris comorantibus im Pizleone.
Siamo advisati per alcuni che sonno passati da Pizghitone che el ponte havimo ordinato che sia facto in su le nave è fornito, del che havimo havuto gran piacere. Et perché poria facilmente, non se gli havendo bona cura, essere guasto lo dicto ponte da qualche ghiotto et captivo, quale poria tagliare le cordarie et guastare le nave per modo che non se poria usare, che non saria senza nostro gram disconzo, pertanto volimo che, subito alla recevuta de questa, ve debiati intendere cum Zohanne Caymo, nostro commissario lì, et dati forma et tale ordine che lo dicto ponte sia guardato, et che octo di vuy stia alla guardia del dicto ponte (o)gni nocte, et de dì gli ne siano almeno tri de continuo finché gli farimo altra provisione, siché de dì et de nocte gli sia facta tal custodia, et habiaglise tale advertentia ch'el ponte non sia leso da persona alcuna che ad ciò gli havesse pensiero. Et sopra ciò havimo scripto a anchora al [ 129r] dicto Iohanne cum lo quale ve intenderiti et fazati, como siamo certi che fareti et como è la nostra speranza in vuy. Et non gli intervenga manchamento alcuno, et in ciò ne scrivimo anchora ad quilli nostri balestreri che sonno lì. Data Mediolani, die xii maii 1452.
Persanctus.
Iohannes.
In simili forma Alexio et Signorio, squatreriis balistariorum nostrorum comorantium in Pizleone. Data ut supra.

(a) Segue ad depennato.