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517. Francesco Sforza ai deputati all'unione degli ospedali di Cremona 1452 giugno 5 Gabbioneta.

Francesco Sforza scrive ai deputati all'unione degli ospedali di Cremona. Si tratta della ripetizione pressochè letterale del contenuto della precedente missiva.

[ 136r] Deputatis ad unionem hospitalium civitatis Cremone.
Ve doveristi ricordare che nel principio fo ordinata la unione delo hospitale de quella nostra cità vi dicisemo che, considerato el tempo che l'hospitale de Sancto Alberto fo donato ad Antonio Visconte et ali suoy per darli vita, como ad zentilhomini de quella illustre casa, non havendo loro donde altramente vivere, considerato etiam che nuy gli havimo confirmato non volevamo che gli fusse tolte né innovato cossa alcuna, havendole già trenta anni passati posseduto luy e li soy, et vuy ve dicessimo che non lo lasseresti molestare né inquietare. Nunc autem è stato da nuy dicto Antonio gravandose che lo faciti domandare in iuditio per questa cosa, et ha recevuto una citatione dal commissario del legato supra ciò. Per la qual cosa vi dicimo che nostra intentione non è ch'el sia molestato né innovato cosa alcuna, facendoli revocare et annullare ogni cosa che gli fusse in preiuditio, ita che più non sentiamo novella né querella del dicto Antonio et dali soy, advisandovi che in la cosa honesta et rasonevole non è homo che più gli sia caldo perché se facia che nuy, ma in questo, che ne pare digno et di compassione et di provisione, ne he parso da proveder et non lassare molestare per li rispecti sopradicti. Ex castris nostris apud Gablonetam, die quinto iunii 1452.
Cichus.