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524. Francesco Sforza ad Antonio da Trezzo 1452 giugno 7 "in castris nostris contra Pontem Vicum".

Francesco Sforza fa sapere ad [Antonio da Trezzo] che è alla ricerca dei nemici che, indirizzandosi lo Sforza a passare l'Oglio, si accamparono a Soncino, borgo in loro mano perchè si arrese, fatto cui il duca non fa caso perchè, soggiunge, lo riprenderà ed "etiamdio gli torrimo del suo". Furono inviate ad Antonio due lettere , una al vescovo di Sena (Senigallia), l'altra al consigliere Ulrico Rdhar da parte di Niccolò Arcimboldi perchè, tramite il duca di Modena, fossero inviate alla curia imperiale. L'8 giugno viene comunicato l'acquisto di Pontevico.

[ 138r] (a) prosequirimo ad andare a trovare li inimici per tucto dove se retroveranno et speramo in Dio che te farimo sentire novelle che ti piaceranno. Essi inimici nel voltare che fecemo nuy per vinire ad passare Oglio se andarono ad camparse ad Sonzino, et l'hanno havuto perché li homini se sonno voluti acordarsi, del che nuy non facimo però gran caso perché siamo forti in campo et per ogni modo non solum haverimo dicta terra, ma etiamdio gli torrimo del suo et farimote sentire cose che sumamente te contentaranno. Data in castris nostris felicibus, die vii iunii 1452 contra Pontem Vicum.
Bonifatius.
Misse fuerunt etiam dicto Antonio de Tritio due littere, una episcopo Senensi, altera domino Ulrico Redhar, consiliario, parte domini Nicolai Arcimboldi ut per nuntium ducis Muttine mitterentur in curia imperatoris.
A margine: Fuit replicata die viii iunii cum addicione de acquisicione Pontisvici.

(a) La missiva inizia così.