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535. Francesco Sforza a Giovanni de Pilizari, ufficiale di Pontevico 1452 giugno 13 "apud Verolas Alghisiorum".

Francesco Sforza scrive a Giovanni de Pilizari, ufficiale di Pontevico, che gli uomini del luogo si sono rifiutati di fare quanto aveva ordinato Manfredo da Forlì, vicario ducale a Seniga, asserendo che hanno già i loro ufficiali cui obbedire. Il duca ingiunge che si obbedisca in tutto a quanto ordinerà detto Manfredo, che, quale vicario di Pontevico sarà l'unico ufficiale che rimarrà sul posto, per cui anche lui, Giovanni, non starà più lì.

[ 140r] Iohanni de Pilizari, offitiali terre nostre Senighe.
Siamo informati che Mandredo da Forlì, vicario nostro de Pontevico, ha scripto alchune cose ad quilli homini da Seniga, li quali hanno recusato de farle, cum dire che lhoro hanno offitiali et che non hanno ad obedire lo vicario de Pontevico. Et perché nuy siamo informati che quella terra è socto la squadra de Pontevico et hanno quilli homini ad obedire lo offitiale de Pontevico, vogliamo et comandiamote che in tucte quelle cose che te scriverà et comandarà dicto Manfredo lo debiate obedire quanto a nuy proprii, advisandote che nuy non volimo torre per niente le iursiditione sue ad Pontevico. Et per alcuni dì, finchè le cose siano reducte ad boni termini, siamo contenti staghi lì, poy non volimo che, nè ti, nè altro offitiale staghi più lì, perché bastarà il vicario da Pontevico, como quello che è principale offitiale della squadra. Et questo non manchi per cossa alcuna. Ex felicibus castris nostris apud Verolas Alghisiorum, die xiii iunii 1452.
Zaninus.
Cichus.