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57. Francesco Sforza a Gianpietro da Milano 1452 gennaio 11 Lodi.

Francesco Sforza minaccia magistro Gianpietro da Milano, ricamatore della curia ducale in Cremona che se non gli farà avere entro cinque giorni i vestiti ricamati di Galeazzo, che il duca gli ha già pagato, si avvederebbe di aver ricevuto "li più tristi dinari".

[ 14v] Magistro Iohannipetro de Mediolano, rechamatori curie ducali in Cremona.
Maistro Iohannepetro, tu say quanto tempo è che tu debbe recamare li vistiti de Galeaz, nostro figliolo, et say quanta fretta te habiamo facta fare che tu gli andassi dreto senza perdimento de tempo. Tu say, più anchora, che tu hay recevuto li dinari et che anchora non siano forniti molto: molto se maravigliamo et volimo de ti, ma perché vedimo che tu non è homo da battere cum parole, ti avisamo per questa che, se infra el termine de cinque dì proxime a venire tu non haveray forniti de recamare dicti vestiti, darimoti ad vedere che non recevesse may li più tristi dinari per ti et farimolo cum effecto e basta. Data Laude, die xi ianuarii 1452.
Cichus.