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594. Francesco Sforza a magistro Aguzzo da Cremona 1452 luglio 2 "ex castris nostris".

Francesco Sforza informato da magistro Aguzzo da Cremona della invasione nel Lodigiano fatta, pur senza provocare danni, dai fanti di Rivolta, invasione favorita dalla Muzza in secca d'acqua, lo obbliga a cavalcare fino a Cassiano per provvedere con opportuni interventi che la Muzza sia gonfia d'acqua e si riversi nella campagna in modo da impedire a quei di Rivolta siffatte scorrerie al duca assai moleste . S'accordi a tale scopo con i connestabili Gaspare da Sessa e Giacomo Coza e con chi altri crederà, mentre lo Sforza solleciterà il capitano della Martesana a prestargli ogni aiuto e, in aggiunta, gli invia poi il famiglio ducale Angelo Paladino, della vicenda appieno informato.

[ 154v.] Magistro Aguzio de Cremona.
Semo stati advisati che novamente quilli fanti a Rivolta sonno passati in Lodesana ad correre, et quantunche non habiano facto damno alcuno, pure hanno sbigotito li homini del paese, che non ardiscono andare et stare fuora como per prima. E tuto questo procede per la Mucia che è bassa et pose guardare a per tuto. Onde, siandoce questa cosa molesta assay, et intendendo che per ogni modo et senza alcuna inducia se li proveda, volemo, te caricamo et te commandiamo che, siando ti ad Cremona, o dove sii, subito subito monti ad cavallo et te transferischi ad Cassiano et li provedi cum el penello et cum le altre cose opportune ad fare per modo che la Mucia vada colma d'acqua et de allagare quel padule, che quelli de Rivolta non possano passare, intendendoti cum Gasparro da Sessa, Iacomo Coza, nostri conestabili, ali quali scrivemo cum quelli da Lode et cum chi te parerà, avisandote che nuy scrivemo etiam al capitaneo de Martisana te debia dare ogni adiuto et favore. Conclusive, te dicemo et confortamo che, se may usasti diligentia, solicitudine, industria et celerità in cosa alcuna, la usi in questo, perchè al mondo non ne poterisci fare maiore piacere ad usarla et despiacere ad non usarla, perchè qui gli concorre l'honore, la reputatione et utile nostro et deli nostri. Circha tuto mandiamo informato Angelo Paladino, nostro famiglio presente exhibitore, al quale crederay quanto ad nuy proprio. Data in castris nostris felicibus apud Trignanum, secundo iulii 1452.
Andreas Fulgineus.