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602. Francesco Sforza a Manfredo da Forlì 1452 luglio 3 in castris felicibus nostris apud Trignanum.

Francesco Sforza ordina a Manfredo da Forlì di restituire a Bertolino da Cignano le bestie da lui sequestrate, se dimostrerà che gli appartengono, anche se non avesse lettere sottoscritte dal duca. La stessa cosa faccia con gli altri uomini di Cignano che rivendicassero comprovatamente le loro bestie. Il che non vale per i soldati, in assenza di lettere sottoscritte dal duca.

Manfredo de Forlivo.
Vogliamo che facendote vere et bone prove Bertholino da Cignano che quelle bestie, che tu hay destenute lì, siano sue, gli le debie restituire et dare liberamente, si tu non havesse ben lettera (a) sottoscripta de nostra propria mano. Et cossì ad li altri homini da Cignano, quali havesseno perduto il bestiame suo, et che capitassero lì le sue bestie, dandote vere et bone prove , volimo li siano restituite. Ma ad soldato alcuno, et sia chi si voglia, non volimo li sia restituito, se ben te scrivissimo nulle lettere, se tu non vederay lettere sottoscripte de nostra propria mano. Data in castri felicibus nostris apud Trignanum, die iii iulii 1452. Franciscusfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Iohannes.

(a) Segue du depennato.