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604. Francesco Sforza al podestà e al referendario di Cremona 1452 luglio 3 ex castris nostris felicibus apud Trignanum.

Francesco Sforza scrive al podestà e al referendario di Cremona della sua sorpresa che nella loro città non si vogliono prendere, come ordinato dal Consiglio segreto, le trine mantovane al prezzo di due denari l'una. Vuole che da nessuno vengano lì rifiutate.

[ 156v ] Potestati et referendario Cremone.
Come per altre nostre lettere doveti essere informati, più dì passati, quilli del Consiglio nostro secreto ordinarono che le trine mantoane per (a) tucto el nostro territorio se dovesseno spendere per duy dinari l'una et che niuno le dovesse refutare, et questo de nostra voluntà et consentimento, et cussì mandassimo per nostre lettere. Novamente havimo havuta lamenta che in quella nostra città non voglino essere recepute dicte trine per li duy dinari, como è ordinato, in grandissimo damno e preiuditio de quilli che hanno delle dicte trine, dela qual cosa ne pigliamo grandissima admiratione. Pertanto, volimo che debiati ordinare et provideri che le dicte trine se debiano recevere et spendere per li duy dinari et che niuno li debia refudare per li duy dinari, secondo che una volta è stato ordinato, et che per altre nostre haviti havuto. Sichè non ne sentiamo più lamenta de ciò. Ex castris nostris felicibus apud Trignanum, die iii iulii 1452.
Ser Alexander de Sancto Nazario.
Iohannes.

(a) segue el depennato