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613. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Prato Alboino 1452 luglio 4 ex felicibus castris nostri apud Trignanum.

Francesco Sforza assicura il comune e gli uomini di Prato Alboino di aver mandato da loro Francesco da Pesaro unicamente per provvedere alle cose necessarie alla giornata senza alcuna volontà di innovare cosa alcuna a danno delle "immunitade et privilegii de misser Marsilio", non richiedendo loro che di far fronte alle spese di Francesco e di usargli "bono tractamento", mentre nulla viene variato per quanto si attiene al loro vicario.

[ 158r] Comuni et hominibus Prati Alboyni.
Per satisfare ad quanto ne hanno dicto per parte vostra quilli haviti mandati, dicimo che, benchè habiamo mandato lì Francesco da Pesaro per stare alchuni dì, non lo facemo per inovare niente contra le immunitade et privilegii de misser Marsilio, nè per movere nisuno ordine de quella terra fori de quello stato per lo passato, perchè le cose del prefato misser Marsilio le voresimo ampliare et bonificare, ma per le cose occorrente alla giornata, è necessario habiamo lì uno delli nostri, el quale proveda alle cose necessarie, nè volimo per questo habia niente da quella comunità per via de salario, ma che se gli proveda delle spese, etiam se gli facia bono tractamento, perchè se portarà per forma ve contentariti. Et cussì li scrivimo debia fare . El vostro vichario, siamo contenti resti lì al loco suo, et che del salario suo si gli responda ad modo usato. Ex felicibus castris nostris apud Trignanum, die iiii iulii 1452.
Iohannes Chiapanus.
Cichus.