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617. Francesco Sforza al podestà e all'ufficiale delle bollette di Cremona 1452 luglio 4 ex castris apud Trignanum.

Francesco Sforza comunica al podestà e all'ufficiale delle bollette di Cremona l'arrivo di trenta uomini da Pontevico "per render(li) più securi de quella ...terra", dei quali alcuni preferiscono portarsi fuori della città, purchè non si rechino a Robecco o in luoghi prossimi a Pontevico. Si prenda garanzia sia da questi, come da quelli che gradiscono vivere in città, che non lasceranno i loro posti senza autorizzazione. E' concesso loro di ritornare a casa in turni di due o tre persone e per non più di due o tre giorni, avendone, comunque, una preventiva licenza e dando all'autorità notizia della partenza e del ritorno.

Potestati et (officiali) bulletarum Cremone.
Nuy mandiamo lì homini xxx de Pontevico per rendervi più securi de quella nostra terra, li nomi delli quali sonno qui inclusi. Pertanto volimo li debiati recevere , et perchè deli dicti homini saranno de quelli stariano più voluntera de fuora per lo Cremonese che in la cità per havere la commodità de fuora del laurare, quale non hanno in la cità, volimo debbiati intendere da loro quali vogliono stare in la cità et quali andare de fuora et in quali luochi del Cremonese. Et poy da quelli vogliono stare in la cità, tolleti segurtà che non se partirano senza nostra licentia in forma opportuna et poy li lassati andare per la cità et fuora como parirà et piacerà loro. Li altri, quali vogliesseno andare a stare de fuora in Cremonesa, volimo debbian scrivere ali officiali deli luochi dove volesseno andare [ 159r] che togliano segurtade da loro che non se partirano senza nostra licentia, et li lassiati andare ali luochi dove piacerà a loro, ma a Robecho nè in quelli luochi confini ad Pontevico non volimo debeno stare. Et ne manda(ra)y puoy subito la lista de quelli saranno rimasti alla cità et de quelli saranno andati de fuora, a loco per loco ordinatamente, et dele segurtà haveriti tolte da loro, ita che siamo chiari de ogni cossa. Ma facti in modo che in questo satisfaciati ala voluntà nostra. Quando dicti homini habiano dato segurtade, como havimo dicto, de non tornare a Pontevico senza nostra licentia, siamo contenti che in la cità et de fuora possano andare a guadagnare como parerà a loro. Et quando vogliano andare ad Pontevico, siamo contenti possano andare duy o tri de loro per volta ad vedere li facti suoy per duy o tri dì, dummodo, quando vogliano andare, vengano a tore licencia da nuy, et che ala retornata se consegnano a vuy overo ali officiali delli luochi dove starano, ita che vuy overo li officiali deli luochi sapiano quando se parteno et quando tornano, ma ne pare che quello farano de fuora, piutosto domandano licencia alli officiali deli luochi dove starano che venire da vuy alla cità per manco loro disconcio. Data, ut supra.
Cichus.
Gasparino de Gloche
Moreto
Pello de Caparini
Capanino
Octaviano da Lalbaghi
Christoforo de Bassi
Zohan de Torno da Corno
Baptista de Ghidiis de Valpergha
Pedio da Rota
Bertulin de Naxon
Zuan del Danese
Bartolomeo di Maginardi
Ghixin, fiolo de Zanbo da Gorno
Zanino deli Acati
Francischino Burgano
Zuan Patha
Zanin de Bozon
Antonio de Zema
Leonardo de Ardugho
Octivo, fiolo de Piziis da Cadignano
Stefano il Ziglio
Barthulino de Bertuleto
Alerto di Vaghi
Domenico Barbero
Zanino de Govo
Ulmondo Guarischo
Venturino Patha
Picino Forcella