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620. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Trigoli 1452 luglio 5 ex castris nostris felicibus apud Trignanum.

Francesco Sforza minaccia il comune e gli uomini di Trigoli che se asseconderanno gli ordini dei nemici che hanno imposto loro di condurre dopo la mietitura le biade a Soncino, Romanengo o a Crema portarā, a punizione, la desolazione nel loro paese, tutto atterrando e tutto bruciando, "sė che non li cantarā nė gallo nė gallina".

Comuni et hominibus Trigoli.
Havemo inteso che l'č stato lė da vuy alchuni fanti delli inimici a comandarvi che debiati bactere presto et, infra certo termino, condurre le biade vostre ad Sonzino o a Romanengo o almancho ad Crema, et perchč la dispositione nostra non č che reusisca el pensiero suo alli inimici, vi dicimo cussi et certificamo che, se sentirimo per modo alchuno che menati uno minimo granello de biava ad alchuno loco o terra che tenga li inimici, sive in campo loro che non solamente ve farimo mettere ad sachomanno et tractare como i capitali inimici, ma ve farimo mettere a focho et fiamma, et stirpare fina in li fondamenti et deraycare la forteza, castello et stantie tucte, sichč non li cantarā nė gallo nė gallina et sariti exemptio non solum a Lombardia , ma a tucta Italia senza alchuna remissione nč compassione del mondo, et questo tenetelo per indubitato. Et se volessivo dire et scusarve socto protesto della paura, timiditā et menaze che vi fanno li inimici, ve respondimo che non haviti ad dubitare de questo, perchč lassiamo stare che li inimici non sonno nč seranno apti nč suffitienti ad offenderve vuy, ma non sono nč seranno apti nč suffitienti, nč posenti ad defenderse loro dalla banda di qua de Oglio, nč quelle cose che (a) teniamo [ 160r] et che tenemo per sue, et cussė vederiti per effecto che li facti nostri andaranno et prosperaranno de dė in dė, sė che a questo no haveristi scusa alchuna, nč per nuy saria odita nč ascoltata alchuna vostra scusa et mancho accepta. Sichč guardati ad essere savii et non scapuzare a questa volta, chč li lassareti et la robba et le persone tucte ad uno tracto, et quanto may facesse li vostri et vuy. Et vogliati piutosto credere alla veritā nostra che alle zanze et frappe delli inimici, che nuy siamo disposti de farli altro che parole et lustri. Ex castris nostris felicibus apud Trignanum, die v iulii 1452. Iohannes. In simili forma scriptum fuit infrascriptis, videlicet: Curte Curtesiorum
Comuni et hominibus Casalis Sigoni
Comuni et hominibus Casalis Murani
Comuni et hominibus Paderni
Comuni et hominibus Grugni Torti
Comuni et hominibus Bazanice
Comuni et hominibus a Niti
Comuni et hominibus Frisenghi
Comuni et hominibus Lunignani
Comuni et hominibus Gutinelli
Comuni et hominibus Sexti
Comuni et hominibus Trigoli.

(a) che ripetuto.