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630. Francesco Sforza ad Andrea da Foligno 1452 luglio vi in castris nostris felicibus apud Trignanum.

Francesco Sforza scrive ad Andrea da Foligno, in Cremona, di non comprendere l'atteggiamento di Antonio da Trecco che non ha collaborato adducendo la scusa di non avere ancora avuto i rimanenti cinquento dei settecento ducati imprestati al duca. Se non fosse stato contento della lettera in merito inviatagli da Angelo Simonetta, consigliere ducale, lo Sforza gli avrebbe restituito i danari. Ma Antonio, allora, si mostrò disponibile a una paziente attesa. Se si è arrivati a tale situazione, Antonio la deve imputare a se stesso. Il duca vuole che Andrea si ritrovi con Antonio e lo convinca a versare quanto richiesto dal duca, perchè ne ha un "estremo bisogno".

Ser Andrea de Fulgino, Cremone.
Havemo recevute le toe doe lettere et inteso quanto ne scrivi della resposta ce ha facta Antonio Trecho circha la rechiesta li hay facta per nostra parte, et la excusatione ch'ello fa, sì per l'absentia delli cittadini, como etiam per non havere havuti contati li ducati cinquecento che restava havere delli 700 ducati che luy ne imprestò. Ad che, respondendo, te dicemo che dicto Antonio non se deve lhamentare de noy, se non ha havuti contanti li ducati 700 che luy ne imprestò, perchè, se esso non fosse restato contento della lettera che li scripse Angelo Simonetta, nostro consiglero, nuy li haveressemo proveduto et restituitogli dicti dinari, perchè in ogni modo Angelo predicto ne doveva dare dicti denari ma, essendo luy restato contento et patiente ad quello che luy li scripse, de' imputare et lamentarse de luy medesimo et non de nuy. Nè per questo ne pare debbia restare de fare quello che tu gli hay dicto per nostra parte, nè che nuy vogliamo havere il danno de l'erore che luy (a) medesimo dicese ha facto. Et però vogliamo te debbi retrovare cum dicto Antonio et stringerlo et caricarlo voglia, per quella via et modo meglio poterà ad luy, provedere, (b) presto et cum effecto, ad quello che tu gli hai rechiesto per nostra parte, che, siamo certi, se ello vole, lo pò fare, et pregarlo che ad questo nostro estremo bisogno non se voglia tirare inderetro, nè fare quello non fece may. Sichè vogli sollicitare et responderne presto como haveray facto. Ala parte de quello te ha dicto Brignano, restiamo avisati et non acade dire altro. Data in castris nostris felicibus apud Trignanum, vi iulii 1452.
Zaninus.
Cichus.

(a) Segue comise depennato.
(b) Segue provedere depennato.