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636. Francesco Sforza al marchese Nicola Pallavicino 1452 luglio 7 in castris nostris apud Trignanum.

Francesco Sforza assicura che in casa Sorza non vi è alcun famiglio corrispondente al nome di Antonio da Cremona al quale, al dire del marchese Nicola Pallavicino, lui (il marchese) avrebbe imprestato il suo cavallo. Si accerti, perciò, dell'identità della persona e il duca provvederà a far ritrovare il cavallo o ad averne il prezzo.

Nochoao marchioni Palavicino.
Havimo ricevuta la vostra lettera et inteso quanto ne scriviti dello cavallo diciti imprestassivo ad uno Antonio da Cremona, nostro famiglio. Dicimo che pò essere, et crediamo dicati il vero che vuy imprestassivo lo vostro cavallo al dicto Antonio, ma ve advisamo et dechiaramo che in casa nostra non habiamo famiglio veruno che se chiami Antonio da Cremona, sichè guardati et pensatili bene che non habiati fallito il nome de coluy ad cuy vuy dessivo el cavallo. Et siando vuy certo del nome suo advisaretene, chè providerimo haveriti il vostro cavallo o lo presio d'esso, sichè restareti ben contento. Data ut supra.
Zaninus.
Cichus.