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646. Francesco Sforza all'economo di Cremona 1452 luglio 8 in castri nostris apud Trignanum.

Francesco Sforza raccomanda all'economo di Cremona di perorare per prete Francesco Strada la richiesta gią presentata al vescovo, al capitolo e ai canonici per il canonicato (con la pienezza dei suoi frutti) della chiesa maggiore della cittą lasciato vacante da Antonio de Agnolini, insistendo anche, per far piacere al duca, che detto prete Francesco sia sollevato dall'onere del versamento di qualsiasi somma.

Iconimo Cremona.
Como tu say, nuy havimo scripto al vescovo, capitolo et canonici della ecclesia maiore de quella nostra cittą per la electione del canonicato vachato in la dicta chiesia per la morte de misser pre' Antonio de Agnolini in favore de pre' Francesco da Strata. Pertanto, volimo che, bisognando, tu gli daghi ogni adiuto et favore perchč conseguische la posessione et tenuta del dicto canonicato. Similiter, perchč intendimo che sonno alchuni che hanno delli fructi et beni del dicto canonicato, como intenderay, volimo che ad ogni requisitione del dicto pre' Francesco, o suo mandato, gli daghi ogni expediente et opportuno favore , sichč luy conseguischy et habia tucti li dicti fructi et beni senza exceptione alchuna. Ulterius esso pre' Fra(n)cesco ne ha facto dire ch'el prefato monsignore vescovo, e capitolo che sia, gli domanda alchuna quantitą de dinari, che credimo sia per la optione, volimo che tu sii cum li predicti et, per quello modo et via che ti pare, te operaray cum effecto che, ad nostra contemplatione, non voglia de dicti dinari dare altro caricho nč graveza allo dicto pre' Francesco, la qual cosa haverimo molto cara et accepta. Data in castris nostris apud Trignanum, viii iulii 1452.
Persanctus.
Cichus.