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653. Francesco a Giovanni Caymo, commissario di Pizzighettone 1452 luglio 9 "apud Trignanum".

Francesco Sforza loda Giovanni Caymo, commissario di Pizzighettone, per i provvedimenti presi per evitare che i nemici facciano danni. Dice di concordare con lui circa la fortificazione di Camairago e in tal senso scriverà ad Antonio Landriano e al luogotenente di Lodi. E' pure d'accordo che la roba e le vettovaglie di Maleo si conducano a Pizzighettone.

Iohanni Caymo, comissario Pizleonis.
Havimo inteso quanto tu ce scrivi delle provisione facte, che, correndo ben grossi li inimici non poteranno far damno alcuno. Et molto ne piace et comendiamo la tua dilligentia, confortandote ad fare el simele continuamente. Alla parte de fortificare Camayrago, nuy siamo de medesma oppinione cum ti, et cussì scrivimo ad Antonio de Landriano et al locotenente de Lodi, che non ne pare se faci, ma ben ne pare, como tu scrivi, che tucta la robba et victualie de Maleo se conducano lì ad Pizghitono, cum questo che li patroni ne possano usare et fare quanto gli piace, non gli portando fora de Pizghitone, et se facia in modo che non parà se voglia torre el suo ad veruno, ma ch'el se faza per bene et salveza. Sichè ordina si faza cum bono modo e presto et subito. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.