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663. Francesco Sforza ad Antonio Trecco 1452 luglio 13 apud Trignanum.

Francesco Sforza rassicura Antonio Trecco che gli farà avere i settecento ducati imprestatigli e che Angelo (Lombardo) dice di non essere in grado di restituirglieli. Quanto al salvacondotto che i dazieri di Cremona vorrebbero avere da quelli di Correggio (Correzza), il duca è del parere che non si faccia nulla

[ 171v] Antonio Trecho.
Inteso quanto ne hay scripto per tue lettere delli septecento ducati ne hay prestati, che Angelo dice non havere el modo de fartili restituire, per breve risposta ti dicimo che stii de bona voglia, chè provederimo in modo che te seranno restituiti et restaray ben contento et satisfacto da nuy. Alla parte dello salvoconducto voriano impetrare li datieri della città nostra de Cremona da quilli da Correzza, dicimo che siamo certi che quilli da Correzza non romperanno cussì facilmente, sichè, non essendo el bisongno, non volimo lo impetrino, perché el non saria ben facto. Siamo ben contenti che, quando dicti da Correzza rompessero et vetassero le merchantii, como ne scrivi che lo impetrano, ma non ne pare, per finchè loro non vengono ad tale roptura, che se movano a tale domanda per non darli questa reputatione a loro. Ex castris nostris felicibus apud Trignanum, die xiii iulii 1452. Marchus. Cichus.