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666. Francesco Sforza al duca di Modena 1452 luglio 13 apud Trignanum.

Francesco Sforza chiede al duca di Modena che, per un personale riguardo verso di lui, voglia far mettere in libertà il parmense Zannino Cravenzano, già bandito dagli ufficiali di Reggio e attualmente dagli stessi detenuto.

[ 172r] Illustre domino duci Mutine, et cetera.
Illuster et potens domine, frater noster carissime, pare, secondo siamo informati, che uno Zannino Cravenzano, nostro cictadino parmesiano, già più dì bandito dalla vostra cità de Rezo, al presente sia devenuto in possanza delli offitiali vostri de Rezo, il qual Zannino et li soi, ultra che siano nostri subditi, sono nostri cari servitori. Pertanto, bemchè cognoschamo sarria raxionevole che, havendo il dicto Zannino fallito, fosse ponito, confortamo et pregamo la vostra signoria che, havendo, per rispecto et amore nostro, recomandato el dicto Zannino, vogliate, per questa volta, perdonargli la vita, mandando alli soi offitiali de Rezo che statim debbiano liberarlo, il che sarrà ad noi gratissimo et haverimo dalla signoria vostra in loco de singulare servitio, offerendose apparechiati sempre ad soi piaceri. Ex campo nostro felici apud Trignanum, die xiii iulii 1452.
Zannetus.
Iohannes.