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671. Francesco Sforza ad Antonio Trecco 1452 luglio 14 "apud Trignanum".

Francesco Sforza, a correzione di quanto gli ha scritto, fa sapere ad Antonio Trecco che le undicimila lire, che doveva inviargli da Milano Angelo Simonetta, segretario ducale, perchè le distribuisse, secondo l'elenco dattogli, sono state portate a Cremona da Antonio Cavallo e Lorenzo di Aymi, che le consegneranno in base all'elenco da essi avuto. Quanto loro sopravvanzerà, lo invieranno a lui (Antonio Trecco), che deve ben ricordare che Angelo Lombardo ne ha già richieste tremila. Il duca vuole, perciò, che, quando conoscerà l'entità del predetto resto, gli comunichi la cifra che destinerà ad Angelo.

Antonio Trecho.
Credevamo che undecemilia de imperiali, quale ne manda Angelo Simonetta, nostro secretario da Mediolano, fossero vinute in tue mane, et perhò ogi te habiamo scripto che de quilli dinari dovessi spazare alchuni delli nostri, como haveray veduto per la lista te havimo mandato nella lettera soctoscripta de nostra propr(i)a mano. Mò siamo advisati in quest'hora che uno Antonio Cavallo et Laurenzo di Aymi sonno zonti ad Cremona cum dicti dinari, il perché havimo scripto alhoro che debiano spazare quilli havevamo scripto ad ti et anche gli havimo mandato la lista como li hanno ad distribuire, [ 173r] et che el resto delle dicte libre undecemilia debiano numerare ad ti, overo alli toy, se tu non fossi in Cremona. Pertanto ti dicimo et comettimo che debbi recevere questo resto in nostro nome, et perché Angelo ne scrive che tu ne daray certa quantità de dinari, almancho libre tremilia per luy, volimo che tu le debbi tenere inseme cum quelli te numeraranno dicti Antonio et Lorenzo, quali pagaray como te scrivirimo per lettere soctoscripte de nostra propria mano. Ma havuta questa ne advisa quanti dinari ne poray dare ti per Angelo, perché luy ne scrive che ne daray più dinari che te sarrà possibele, ad ciò sapiamo quello habiamo ad fare. Ex campo nostro felici apud Trignanum, die xiiii iulii 1452.
Zanetus.
Cichus.