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672. Francesco Sforza ad Antonio Cavallo e a Lorenzo de Aymis (1452 luglio 14 "apud Trignanum").

Francesco Sforza accenna ad Antonio Cavallo e a Lorenzo de Aymis l'equivoco circa la destinazione delle undicimila lire inviate da Angelo Simonetta, segretario ducale. Appurato che sono in mano loro, le distibuiscano secondo l'elenco che possiedono. Quanto loro rimarrà, lo facciano avere ad Antonio Trecco che ha già ordini circa la destinazione del rimanente.

Antonio Cavallo et Laurentio de Aymis.
Havimo recevuta una vostra lettera, facta oggi ad Cremona, per la quale ne advisati della vinuta vostra lì, mandati da Angelo Simonetta, nostro secretario, cum libre xi milia, cioè undecemilia de imperiali, quali ne manda esso Angelo. Ve dicimo ch'el ne piace et, ad ciò sapiati quello habiati ad fare de quisti dinari, ve advisamo como oggi havimo scripto per lettere soctoscripte de nostra propria mano ad Antonio Trecho, che dovesse spazare alchuni delli nostri de quilli dinari como vederiti per la lista inclusa, credendone luy li havesse nelle mano. Mò, vedendo che vuy haviti li dicti dinari presso vuy, vi dicimo li debiati vuy dare et destribuire segondo la lista inclusa et como havimo scripto ad Anthonio Trecho per lettere soctoscripte de nostra propria mano, quale ve fariti mostrare segondo se contene in esse numerariti li dinari. El resto delli dinari ve avanzaranno in mano oltra el spazamento di quisti, volimo debiati dare et numerare al dicto Antonio Trecho, quale ne farà la voluntà nostra. Et ne fareti resposta ad tucto como haveriti facto. Et se Antonio Trecho non fosse in Cremona, numerati dicti dinari quali ve restaranno in mano alli suoy lì in Cremona, ordinandogli che li paghino, como gli scriverimo per lettere soctoscripte de nostra propria mano. Data ut supra.
Zanetus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.