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684. Francesco Sforza ad Angelo Lombardo 1452 luglio 18 "apud Trignanum".

Francesco Sforza rammenta ad Angelo Lombardo di aver dato libera licenza di portare vettovaglie in campo senza alcun pagamento di dazio. Lo sorprende, perciò, che ad alcuni uomini del marchese di Mantova egli (Angelo) non abbia consentito di prendere del frumento nel Cremonese per panificarlo e portare poi il pane in campo, pur dando garanzie della esclusiva destinazione di detto pane. Vuole che gli faccia sapere il perchè di tale suo diniego.

[ 175v] Angelo Lombardo.
Como tu debbe sapere, nuy havimo conceduta libera licentia a qualunqua de poter condurre undecunque victualie senza veruno datio o gabelle al nostro (a) exercito. Et sonno stati alchuni de quilli dello illustre signor messer lo marchese de Mantoa a nuy, quali dicono che, volendo loro comprare frumento in Cremonese et farlo macinare per condurre el pane in campo, et volendote dare bona et idonea sigurtà de portare el ritorno et farte bona fede che sarrà conducto qua in campo, non gli l'hay voluta concedere. Et, pertanto, volendote loro fare quelle cautione che dicono de non comettere fraude, volimo che tu gli concedi la licentia, aut ne advisi della casione perché non ghe la voy concedere. Ex castris nostris apud Trignanum, die xviii iulii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue datio depennato.