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692. Francesco Sforza al podestà di Gottolengo (1452 luglio 19 "apud Trignanum").

Francesco Sforza scrive al podestà di Gottolengo che gli rimanda, dopo averlo inteso, Giovanni Francesco da Bergamo perchè riabbia i cavalli, la corazza e ogni cosa sua, lasciandolo soggiornare lì a suo gradimento. Gli ordina di far partire gli uomini d'arme e i saccomanni nemici portatisi lì con sua licenza, e lo avverte che, senza di questa, non deve consentire che venga lì nessun nemico.

Potestati Gottolenghi.
Havimo recevuta la vostra lettera et inteso quello ne scrivi, cussì Zohanne Francesco da Bergamo è stato presentato qui da nuy, el quale havimo obedito et inteso et de luy remanemo ben contenti. Pertanto lo remandiamo lì, siché gli faray restituire li cavalli, la coraza et ogni cosa del suo, che non gli manchi niente, et ad suo piacere lo lassar(a)y stare lì. Ulterius volimo che, havuta questa, tu debbi licentiare tucti quilli homini d'armi et sacomanni de inimici sonno vinuti lì cum nostra licentia. Et per l'advinire non voler lassargli vinire persona alcuna delli inimici senza nostra spectiale licentia. Data ut supra.
Zanetus.
Iohannes.