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699. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Platina 1452 luglio 20 "apud Trignanum".

Francesco Sforza rimbrotta il comune e gli uomini di Platina per non aver obbedito a Giorgio di Mazi, podestà. Ricorda loro che, siccome i suoi ufficiali lo rappresentano, a loro si deve l'obbedienza come spetta al duca, altrimenti incorrerebbero in sanzioni significative di quanto costi la loro disobbedienza.

Comuni et hominibus Platine.
Ne maravigliamo non pocho de vuy che alli comandamenti de Zorzo di Mazi, nostro potestà de quella terra, segondo siamo informati, siti inobedienti, il che non deliberamo comportare a vuy né ad viruno altro delli homini nostri, perché, representando li offitiali nostri nelle nostre terre la persona nostra como fanno, volimo siano obediti et reveriti como nuy medesmi. Pertanto vi dicimo et commandiamo debiati provedere da mò inanzi non ne habiamo lamenta, perché ve advisamo, quando per disobidientia vostra sequisse manchamento alchuno, farimo per modo che vuy ne sariti mal contenti et dariti exempio alli altri de essere obedienti. Data in castris nostris apud Trignanum, die xx iulii 1452.
Zanetus.
Cichus.