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716. Francesco Sforza a Petrino Archimono sine data[1452]

Francesco Sforza comunica a Petrino Archimono d'aver inteso come il Padovano condotto a Casalmaggiore si a stato accolto diffidentemente dai locali, dubitando che Venezia li volesse castigare Quanto ai fanti che sono a Borzaniga e a Grugno Torto il duca gli dice di accordarsi con gli uomini di quei luoghi per mandarli via. Per ciò che concerne Genivolta, vuole che sollecitamente eseguisca quanto è stato disposto in modo che quei fanti non abbiano lì una lunga pemanenza. Tenga presente che il giorno successivo Troiolo sarà sul posto.

[ 183r] Petrino Archimono.
Havimo recevuto la tua lettera et inteso quello ne scrivi del Paduano, quale hay conducto ad Casalmorano et del dubio facevano quelli homini de volerlo receptare, dicendo che havivano dubio che la signoria de Venexia non li desfacesse, et cetera. Te decimo ne maravigliamo loro dicano queste parole, perchè non gli bisongna havere dubio alcuno, et piacene li modi hay tenuti ad metterlo in dicto loco. Et perchè tu ne dice delli fanti sonno ad Borzaniga et Grugno Torto, te dicemo debbi vedere cum li homini de quilli lochi, et per quello modo te pare, che ad ogni modo licentiano li dicti fanti, et in questo provedi, como ti pare, che ogni modo quilli fanti se partano (a) de dicti lochi. Alla parte de Zuvenolta, te dicimo che debbi usare ogni dilligentia et solicitudine che mandi ad executione quanto è ordinato, che devi essere certo quilli fanti non staghino continuamente in la terra, sichè teni modo che lo mandi ad effecto. Troyolo potrà domane remanere lì per vedere de dare fine ad questo facto de Zonevolta, et como exequiray ne advisa.
Cichus.

(a) se partano ripetuto.